Su Twitter sono stato protagonista di una polemica con l’Istituto Mises Germania con riferimento ad un premio conferito a Javier Milei. Ecco il mio post:

https://x.com/AlessandroFusi9/status/1954578992272441681

Ed ecco la risposta pubblicata da un account tedesco di sostegno a Milei:

https://x.com/atiedtke1/status/1954968236379754761

A questo post ho risposto con una analisi approfondita della situazione Argentina:

“Attacco” è probabilmente un termine esagerato.
Milei si è candidato come capo di un’organizzazione criminale e, in quanto tale, è soggetto a critiche. Il conferimento di un premio da parte dell’Istituto Mises Germania (https://www.misesde.org/2025/07/ludwig-von-mises-institut-deutschland-konferenz-2025/) è esagerato e sproporzionato come appare chiaro prendendo in considerazione i seguenti punti in risposta al post di @JavierMileiDE. Le offese personali non sono il mio obiettivo – anche se lo stesso Milei vi ricorre spesso e volentieri, il che ha probabilmente contribuito al suo successo politico (fonte).

1) L’affermazione secondo cui Milei avrebbe congelato la base monetaria è semplicemente falsa.
Secondo la Banca Centrale Argentina (“BCRA”), la base monetaria è cresciuta dal 2 gennaio 2024 al 20 agosto 2025 da 9.968.733 milioni di pesos a 42.821.346 milioni di pesos (fonte). Lo stesso Milei ha ammesso a dicembre

che non tutti i pesos creati per l’acquisto di dollari erano stati riassorbiti.
Sotto il suo predecessore Alberto Fernández la base monetaria cresceva del 9,73% al mese; sotto Milei è cresciuta finora addirittura del 16,91% al mese. Parlare di “congelamento” è quindi impossibile – al contrario, l’espansione è stata ancora più forte di prima.
Chi vuole abolire la banca centrale (fonte) ha pochi motivi per “ripulirne” il bilancio prima. E, dal punto di vista libertario (fonte), gli obiettivi ufficiali della BCRA – come la costruzione di riserve nette per coprire i debiti verso FMI, Cina o banche private – sono comunque discutibili. Inoltre, tali obiettivi hanno ben poco a che fare con un programma libertario (cfr. Rothbard “Repudiating the National Debt”; Grau “Repudiating the Argentine Debt”), e ancor meno con la scuola austriaca (fonte).
La politica monetaria di Milei non è il “male minore”, ma semplicemente un male.
Inoltre, il debito pubblico argentino continua a crescere, nonostante il governo di Milei insista sul surplus di bilancio (fonte). Da quando è entrato in carica, il debito statale è aumentato di 40 miliardi di dollari, cifra che non include i 42 miliardi di dollari concessi come prestiti da FMI, BM e BID (fonte).

2) La Banca Centrale continua a intervenire nel mercato dei cambi (fonte).
Anche l’affermazione secondo cui la BCRA non determinerebbe più i tassi di interesse è falsa (fonte).
Il tasso di cambio con il dollaro USA rimane in un corridoio fissato dallo Stato tra 1.000 e 1.400 pesos per dollaro, aggiustato dell’1% al mese (fonte). Non è altro che un cambio ufficiale, anche se non determina completamente il mercato. Inoltre, la BCRA interviene regolarmente sul mercato dei cambi per influenzarne l’andamento (fonte).

3) Dal 1° gennaio 2025 la nuova agenzia delle entrate ARCA può nuovamente pignorare conti correnti e salari
(fonte).
Questo potere era stato abolito sotto Fernández. Con una nuova norma pubblicata a giugno 2025, il fisco ha stabilito “umanamente” che il contribuente ha 48 ore di tempo prima che vengano pignorati conti e stipendi. Milei ha spesso affermato che le tasse sono un furto (fonte). È quindi un ladro straordinariamente abile ed efficace, che ha istituito una nuova agenzia di rapina più efficiente. Certo, è positivo che alcune tasse siano state abolite o ridotte, ma se le altre vengono riscosse meglio e più rapidamente, non serve a nulla. Tanto per chiarire il “libertarismo”.

4) Riforma della polizia sul modello dell’FBI.
Il governo Milei pianifica di ristrutturare la polizia seguendo il modello statunitense, secondo la ministra dell’Interno Bullrich (fonte). Anche se lo si volesse apprezzare, si tratta comunque della politica di un regime conservatore “law and order”, non di quella di un presunto anarco-capitalista.

5) Milei stesso ha dichiarato nel giugno 2025 a Madrid che la banca centrale non poteva essere chiusa, poiché ciò avrebbe scatenato iperinflazione e riportato i peronisti al potere (fonte).
Già nel dicembre 2024 parlava di un periodo minimo di quattro anni (fonte). La chiusura della BCRA è dunque rimandata a tempo indeterminato, e non è più un tema centrale. Se non può essere chiusa quando esistono rischi politici, allora non c’è alcun limite alla sua permanenza.
Nel frattempo la BCRA continua a regolare riserve minime, tassi e mercato dei cambi (fonte).
Il fatto che Milei elogi personaggi come Ben Bernanke – che nel 2013 definì “il miglior banchiere centrale di sempre”, senza mai ritrattare (fonte):

– dimostra quanto poco seria sia la sua retorica “anti-banca centrale”.
Persino Juan Bautista Alberdi, che Milei cita spesso, era un convinto oppositore delle banche centrali – così come Rothbard o Huerta de Soto.

6) Milei è un impostore.
Si vende come libertario e anarco-capitalista, ma agisce come un comune neoconservatore – non molto diverso dall’establishment di destra. Inoltre, ha infranto numerose promesse elettorali (fonte).
Il liberalismo è un’utopia già fallita più volte. Lo Stato, come violatore istituzionale dei diritti, non può mai proteggere libertà, vita o proprietà. Lo sottolinea anche Hans-Hermann Hoppe (fonte), che Milei stesso indica come modello (fonte).
Io stesso ho avvertito presto che il tentativo liberale dell’Argentina – come tutti gli altri simili – era destinato al fallimento (fonte).

7) Sulla situazione attuale in Argentina consiglio l’articolo più recente di Saifedean Ammous e la panoramica di Oscar Grau sulla politica di Milei e sui suoi presunti successi.

8) Milei non segue in alcun modo le indicazioni di Rothbard.
L’articolo fondamentale di Rothbard How and How Not to Desocialize lo dimostra chiaramente.
Il Mises-Institut Deutschland ha commesso un grave errore nel premiare Milei. Non a caso Hoppe, Hülsmann e Puster si sono dimessi dal comitato scientifico (fonte).
Che i libertari si dividano a causa di un politico – cioè di un criminale (fonte) – è un segnale di grande debolezza e danneggia gravemente il nostro movimento. Klaus Schwab avrà di che rallegrarsi: già nel 2017 definì i libertari i maggiori oppositori del “Great Reset”.

 

9) La politica estera di Milei non è stata qui trattata, benché costituisca un punto centrale di critica (cfr. Grau: “Javier Milei Is a Neocon”).

Egli sostiene senza riserve uno Stato come Israele, che è in guerra con l’Iran (esempio e fonte).
Dal punto di vista libertario, ciò è inaccettabile. Anche se si volesse considerare l’azione di Israele contro la popolazione civile palestinese come “autodifesa” (fonte): ogni danno collaterale viola il principio di non aggressione.

Uno Stato non è una persona; parlare di “autodifesa” in un contesto di guerra statale è assurdo. In caso di conflitto, gli Stati aggrediscono sia i propri cittadini con leva obbligatoria e tasse, sia la popolazione civile del “nemico”. Non esiste alcuna giustificazione realista per sostenere uno Stato in guerra.
Non esiste alcuna giustificazione libertaria per sostenere uno Stato guerrafondaio. Alberdi – che Milei cita spesso – scrisse chiaramente: la guerra è sempre un crimine (J.B. Alberdi, El crimen de la guerra).