— LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE: NON E’ PIÙ POSSIBILE ADERIRE —

“Come possiamo irrobustire le nostre difese contro l’influenza? Con integratori, vitamine, un’alimentazione particolare? No. Le nostre difese contro l’influenza si rinforzano con il vaccino.”

È difficile anche solo commentare una dichiarazione del genere senza risultare scontati o volgari. Ad essere gentili si potrebbe semplicemente definirlo uno strafalcione di proporzioni bibliche, il problema è che l’affermazione in questione – pronunciata con fierezza e convinzione da Roberto Burioni – è andata in onda in una rete nazionale seguita da milioni di telespettatori. Persone che credono e prendono come oro colato tutto ciò che viene trasmesso da quella “scatola magica” chiamata televisione, tanto più se a pronunciare tali parole è un dottore presentato come luminare della scienza.

In un paese civile e avanzato, di fronte a un episodio simile ci sarebbero state reazioni di qualsiasi tipo, da esponenti della politica, della scienza, esperti del settore alimentare, nutrizionisti, associazioni a tutela dei consumatori e qualunque realtà si occupi di salute. Invece nessuno ha detto niente, silenzio assoluto. Una vergogna che secondo noi non può passare inosservata. Non si può utilizzare un servizio pubblico (RAI), diffondere una tale disinformazione, essere profumatamente pagati per farlo e passarla liscia.

E se le nostre istituzioni, gli enti preposti al controllo e le associazioni di categoria non tutelano i nostri diritti (e non si preoccupano minimamente del benessere dei cittadini), dobbiamo arrangiarci e farlo noi stessi.

È così che nasce questa iniziativa, una sorta di class action, una “doppia-denuncia” collettiva per dire a gran voce che noi non ci stiamo, che non accettiamo più soprusi del genere e che è giunta l’ora di pretendere un po’ di sana e sacrosanta giustizia.

Sono stati presentati 2 esposti collettivi:
Uno all’Ordine dei Medici
Uno al Prefetto di Roma (per abuso della credibilità popolare e per esercizio del mestiere di ciarlatano)

La partecipazione agli esposti è stata enorme, ben oltre le aspettative. Migliaia di persone si sono unite all’iniziativa a dimostrazione del fatto che più siamo, più forza ha la nostra azione, più sarà difficile ignorarci. Bisogna battersi tutti insieme per un’informazione migliore, una sanità migliore, una società migliore. E lo abbiamo fatto, abbiamo dato un segnale.

L’adesione all’esposto non ha costi, pertanto la partecipazione è gratuita.
Molti, moltissimi hanno scelto di sostenere l’iniziativa con una donazione spontanea.

Siamo andati ben oltre la cifra necessaria di 10mila euro che servivano per coprire le spese minime dell’iniziativa, destinate al lavoro per la raccolta e gestione informatica degli esposti nonché ai necessari interventi di aggiornamento del sito e di gestione telematica della documentazione.

Tutte le somme raccolte oltre l’importo delle spese per la gestione informatica sono state interamente destinate a promuovere l’iniziativa stessa e darle quanto maggior risalto possibile.
Abbiamo acquistato spazi pubblicitari su mezzi di trasporto, cartelloni e volantini che sono stati distribuiti in tutta Italia. Inoltre, abbiamo organizzato un convegno con Matteo Gracis, Stefano Manera e Alessandro Fusillo con la partecipazione gratuita riservata a chi aveva effettuato una donazione, intitolato Dialoghi su Salute e Libertà. Il convegno è stato un grande successo ed ha fatto il tutto esaurito. Infine, con i fondi residui Matteo Gracis ha realizzato un documentario sulla malasanità in Italia cercando di ricostruire l’influenza dominante dell’industria farmaceutica sia sul mondo accademico sia sulle cosiddette istituzioni sanitarie (AIFA, Ministero della Salute).

Il video si può vedere sulla pagina YouTube di Matteo Gracis:

Nella pagina dedicata alla rendicontazione abbiamo pubblicato tutte le fatture che via via sono state pagate, per dare la massima trasparenza alla nostra iniziativa e consentire il controllo a chiunque sia interessato.

https://www.youtube.com/live/YcqRKn5R0YQ?si=IMMZ1Oon1Un-mIwL

SE QUALCUNO VI DOVESSE CONTATTARE CON ULTERIORI RICHIESTE DI DENARO SI TRATTA DI UN TRUFFATORE. L’adesione all’iniziativa è chiusa e la raccolta di donazioni volontarie è parimenti chiusa.

A che punto sono i nostri esposti?

L’ordine dei medici di Pesaro Urbino ha respinto l’esposto dichiarando che il Prof. Burioni non ha commesso illeciti disciplinari. Una decisione ben poco condivisibile ma purtroppo non è impugnabile e gli esponenti non sono nemmeno parti del procedimento disciplinare.

Il Prefetto ha già riscontrato il nostro esposto facendo presente che lo stesso avrebbe dovuto essere inoltrato alla Questura, cosa che abbiamo fatto. Siamo ora in attesa che la Questura svolga le indagini e disponga, ove ritenga che sussistono gli illeciti amministrativi denunciati, le sanzioni previste dalla legge.

Vi terremo ovviamente aggiornati sugli sviluppi.

Nel frattempo il Prof. Burioni si è risentito della nostra iniziativa. Ha deciso tramite il suo avvocato di querelare Matteo Gracis e Alessandro Fusillo perché ritiene di essere stato diffamato. Al di là della manifesta infondatezza dell’iniziativa, siamo orgogliosi di essere stati querelati. Ci difenderemo a testa alta e, soprattutto, saremo finalmente riusciti a portare il Prof. Burioni in tribunale. Il querelante, infatti, deve essere interrogato e controinterrogato in un processo per diffamazione in cui gli accusati hanno diritto a dimostrare la verità di quanto essi hanno raccontato. Sarà un processo molto interessante di cui vi daremo passo passo tutte le informazioni.

Ma non è finita qui. 

Quando il Prof. Burioni, esercitando il diritto ad accedere agli atti del procedimento amministrativo presso l’Ordine dei Medici di Pesaro Urbino, ha chiesto la copia dell’esposto, l’Ordine, violando la normativa in materia di accesso agli atti e in materia di privacy, non solo non ha avvisato gli esponenti della richiesta – la legge prevede che i controinteressati abbiano un termine di dieci giorni per opporsi – ma ha trasmesso a Burioni il testo completo dell’esposto con tutti i dati personali e con il link di accesso ad una cartella Drive dove erano conservati i loro documenti, destinata ovviamente, come per legge, alla visione del solo ente pubblico. Burioni, invece di restituire la documentazione all’Ordine ha iniziato a vantarsi su vari social media (Facebook, Twitter-X ecc.) di essere venuto in possesso dei documenti di tutti i partecipanti all’iniziativa minacciandoli di querele e di cessione dei loro dati personali a varie organizzazioni criminali tra cui la mafia cecena. Probabilmente il Prof. Burioni non si rendeva conto che queste azioni erano a loro volta dei reati molto gravi (minaccia, diffamazione, accesso abusivo ad un sistema informatico, diffusione abusiva di archivio automatizzato). 

A questo punto l’Avv. Fusillo ha scritto e messo a disposizione di tutti i partecipanti all’esposto uno schema di denuncia-querela per denunciare i reati commessi da Burioni. Ne sono state depositate molte centinaia, forse migliaia. Ci sono Procure della Repubblica che stanno effettuando le indagini, altre hanno presentato delle richieste di archiviazione che in molti casi sono state opposte. Non sappiamo come andrà a finire, ma quello che è certo è che le denunce rappresentano una bella rogna per il Prof. Burioni. E chissà che non debba venire in Tribunale a difendersi. 

Sarà nostra premura tenervi costantemente aggiornati tramite e-mail e
il sito di Difendersi Ora
il canale Telegram di Difendersi Ora
il canale Telegram dell’Avvocato Alessandro Fusillo
il canale YouTube di Alessandro Fusillo
il canale Telegram di Matteo Gracis
il canale YouTube di Matteo Gracis
e video che pubblicheremo regolarmente.