“Quando la legge diventa ingiustizia, la resistenza diventa un dovere.” (Thomas Jefferson)
“Disobbedire, resistere, boicottare.” (Alessandro Fusillo)

Mentre si accumulano gli studi sull’inutilità e dannosità delle mascherine e sull’inaffidabilità dei tamponi, mentre vengono presentate centinaia di denunce contro gli operatori sanitari che credono di poter imporre questi trattamenti sanitari, incuranti dell’ordinanza del TAR Lazio che aveva accertato che l’ordinanza del 28 aprile 2023 è priva di motivazione e dei requisiti di urgenza, l’ineffabile ministro della salute ne ha prorogato l’efficacia fino al 30 giugno 2024 (il testo si può leggere usando questo link).
Il tutto mentre l’osservatorio ISS accerta un calo del 15% delle nuove diagnosi, accertate, ricordiamolo, con i test PCR che danno un numero impressionante di falsi positivi.

La proroga dell’ordinanza, in disparte la sua assurdità, non cambia nulla: né il ministro né i direttori sanitari possono imporre un trattamento sanitario o un presidio medico a chicchessia. La Carta di Nizza, la Convenzione di Oviedo, la Costituzione e la legge 219/2017 garantiscono il diritto all’autodeterminazione sanitaria. Il medico che rifiuti un trattamento o una visita a chi non indossa la mascherina o non vuole sottoporsi al tampone commette reato e va denunciato.

Dobbiamo essere inflessibili. Ora più che mai è necessario resistere e ribellarsi. Non fate i tamponi e rifiutate sistematicamente le museruole ministeriali. Non accetteremo più alcuna farsa sanitaria imposta da soggetti privi di credibilità il cui unico scopo è favorire i loschi interessi delle case farmaceutiche.
Ilvademecum è pubblicato sul mio sito:
https://www.difendersiora.it/vademecum-mascherine-e-tamponi