AGGIORNAMENTO 1 APRILE 2022: QUESTO VADEMECUM NON E’ PIÙ ATTUALE: si può tornare a lavorare con gli stessi obblighi degli altri lavoratori. Guarda il video di aggiornamento dal 1 Aprile.

    1. A chi si applica l’obbligo di vaccinazione?

Il nuovo obbligo introdotto dal decreto-legge 172 si applica al personale del comparto della difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, nonché al personale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) e dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE).
Le disposizioni si applicano ai militari (Esercito, Aeronautica, Marina, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza), al Corpo dei Vigili del Fuoco, agli appartenenti ai Corpi di Polizia Locale (Vigili Urbani, Polizia Municipale, Locale, Provinciale).
Non è chiaro se l’obbligo si possa ritenere applicabile al personale civile del Ministero della Difesa. Secondo logica no, perché queto personale fa parte del comparto “funzioni centrali” (art. 3 del CCNQ per la definizione dei comparti di contrattazione).
L’obbligo è previsto inoltre per il personale che svolge a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa alle dirette dipendenze del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria o del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori.

    2. Da quando si applica l’obbligo?

Dal 15 dicembre 2021. Fino a quella data non c’è obbligo di vaccinazione e si va a lavorare con il certificato verde Covid-19 (green pass) fatto con il tampone. In alcuni casi i comandanti stanno già inviando le lettere per la richiesta di informazioni sull’obbligo vaccinale. Non possono farlo perché l’obbligo entra in vigore solo il 15 dicembre. Se doveste ricevere una lettera già ora, trovate il modello di risposta qui.

    3. Cosa succede dal 15 dicembre 2021?

Il procedimento è il seguente:
• Il responsabile della struttura presso la quale lavora il dipendente deve verificare se risulti la vaccinazione del personale mediante l’accesso alla Piattaforma nazionale-DGC;
• Se non risulta la vaccinazione deve scrivere a coloro che non siano vaccinati chiedendo loro di documentare, entro cinque giorni, in alternativa:
• certificato di vaccinazione,
• certificato di un medico di medicina generale vaccinatore o di un centro vaccinale che attesti l’esenzione dal vaccino per ragioni di salute,
• certificato di un medico di medicina generale che attesti il differimento del vaccino (ad esempio perché sono in corso analisi cliniche o allergologiche),
• certificato di guarigione dal Covid-19 che impedisce di effettuare il vaccino prima che siano trascorsi da sei a dodici mesi dalla guarigione stessa,
• presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi entro venti giorni dalla ricezione dell’invito a fornire informazioni.
N.B.: molti centri vaccinali o farmacie non danno appuntamenti ma effettuano le vaccinazioni direttamente quando ci si presenta. Questo non deve interessarci. L’importante è produrre un documento dal quale risulti che si è fatta la richiesta di vaccinazione da effettuarsi entro il termine di venti giorni dalla ricezione della lettera di invito. Quindi occorre scrivere al centro vaccinale o alla farmacia una lettera raccomandata o una pec (il modello è allegato qui) con la richiesta di vaccinazione.Subito dopo invieremo (entro i 5 giorni dal ricevimento dell’invito alla vaccinazione del responsabile della struttura) la comunicazione che trovate qui cui occorre allegare una copia della prenotazione del vaccino.

    4. Queste regole valgono anche per i militari?

I militari hanno una disciplina diversa. Infatti, la profilassi vaccinale per i militari è prevista dall’art. 206 bis del d.lgs. 66/2021 (codice dell’ordinamento militare). In questo caso la vaccinazione deve essere prevista da appositi protocolli che prevedano la specifica profilassi vaccinale al personale militare per poterlo impiegare in particolari e individuate condizioni operative o di servizio, al fine di garantire la salute dei singoli e della collettività.
In secondo luogo, l’esenzione dal vaccino per i militari segue una procedura diversa. Ai sensi del comma 3 dell’art. 206 bis del codice dell’ordinamento militare se il militare da sottoporre a profilassi vaccinale rappresenta documentati motivi sanitari per non sottoporsi alla profilassi stessa, la valutazione di merito è rimessa alla commissione medica ospedaliera competente per territorio.
Ciò significa in concreto che il militare può presentare una certificazione di qualsiasi specialista – non deve essere un medico di base vaccinatore o un medico di un centro vaccinale – e questa documentazione dovrà essere valutata dalla commissione medica ospedaliera.
Quindi la lettera di risposta dei militari è parzialmente diversa e la trovate allegata qui.

    5. Cosa fare dopo aver prenotato il vaccino?

Dopo la prenotazione del vaccino, qualche giorno prima dell’appuntamento occorre scrivere alla farmacia o al centro vaccinale dove si è fatta la prenotazione la lettera che è allegata qui accompagnata dal consenso informato allegato qui. N.B.: la lettera va mandata con raccomandata a/r o pec.

N.B. Nel caso dei militari la lettera con la richiesta di consenso informato andrà inviata alla commissione medica ospedaliera competente.

    6. Occorre andare al centro vaccinale o alla farmacia il giorno della prenotazione

Si, è opportuno andare presso la farmacia o il centro vaccinale il giorno della prenotazione. Non è necessario essere accompagnati da un avvocato. È utile andare con un accompagnatore che potrà fare da testimone. In ogni caso è opportuno registrare quanto accade presso il centro vaccinale, anche di nascosto tenendo il registratore del cellulare acceso in tasca o in borsa.
Occorre portare con sé la copia della lettera di richiesta di informazioni con il consenso informato unitamente alla prova della spedizione a mezzo pec o raccomandata. A questo punto è opportuno chiedere al vaccinatore se ha la prescrizione medica richiesta e se ha la risposta alle domande del consenso informato.
Non avranno né l’una né le altre.
Una precisazione importante che devo all’attenta segnalazione dell’Avv. Roberto De Petro che ringrazio: la prescrizione si può fare solo dopo l’anamnesi per cui bisogna chiedere al vaccinatore anzitutto di procedere con l’anamnesi del paziente che deve subire l’inoculazione e poi procedere alla prescrizione medica sulla base dei risultati dell’anamnesi. È ovvio che chiunque abbia una storia di allergie ai farmaci, shock anafilattico, intolleranze o reazioni avverse ai farmaci, chiunque abbia fatto altri vaccini (ad esempio l’antitetanica) in tempi recenti, chiunque sia in cura con farmaci, con particolare riferimento al cortisone, deve fare presenti queste circostanze al vaccinatore, anche se non sono state ritenute idonee per un’esenzione dal medico di medicina generale.
A questo punto occorre chiedere alla farmacia o al centro vaccinale di rilasciare una dichiarazione scritta del seguente tenore:
“Il sottoscritto [indicare il nome del medico o del farmacista] dichiara di non poter rilasciare la prescrizione medica del vaccino [indicare il nome del vaccino] per il/la signor/a [indicare il nome dell’operatore sanitario] e di non poter rispondere alle richieste di cui al modulo di consenso informato inviato a mezzo pec.]”
Se ci sarà un rifiuto di sottoscrivere il documento risulterà dalla registrazione e comunque ne prenderà nota il testimone.
In ogni caso è essenziale chiedere ed annotare il nome e cognome delle persone con le quali si parlerà (medico vaccinatore, farmacista, infermiere ecc.). Non possono rifiutarsi di fornire il nome.

Tutto ciò che c’è da fare e da sapere è descritto in questo video.
Presentarsi avendo stampato ed a disposizione:
1- Il consenso informato predisposto dallo Studio Fusillo
2- Le 5 determine AIFA che prevedono la prescrizione medica dei vaccini (si trova scritto all’ultimo punto dell’ultima pagina): PfizerAstrazenecaModernaJ & JNovavax

    7. Cosa fare dopo l’inutile accesso al centro vaccinale o alla farmacia

Sono possibili 3 esiti distinti:

1. Il medico vaccinatore non ritiene di assumersi la responsabilità di effettuare la vaccinazione e rilascia un certificato di differimento o esenzione della vaccinazione. Con questo certificato si ottiene il Super Green Pass.

2.  Il medico vaccinatore non rilascia nulla, ma noi abbiamo la registrazione o/e il verbale delle forze dell’ordine: si deve inviare la lettera predisposta dall’avvocato Fusillo al proprio dirigente scolastico, entro 3 giorni.
A questo punto la decisione passa al dirigente scolastico che potrà accettare le giustificazioni fornite oppure, come appare più probabile, sospendere lo stesso l’insegnante interessato.

3. Qualora la strategia al punto precedente non sortisse effetto e veniste sospesi lo stesso, si può procedere per vie legali per far annullare la sospensione. La strategia descritta serve, però, ad avere una posizione di maggior forza nell’ambito del giudizio di impugnazione della sospensione che seguirà e a preparare una richiesta di risarcimento del danno per tutti coloro che saranno stati sospesi.

Che fare se il medico vaccinatore, preso atto delle mie condizioni cliniche mi prescrive degli esami o dice che devo essere vaccinato/a in ambiente protetto (ospedale con struttura di rianimazione in caso di shock anafilattico)?
Il certificato del medico che prescrive ulteriori analisi è un certificato di differimento del vaccino. Il certificato esenta chi lo ha dall’obbligo di vaccinarsi sino al completamento delle analisi. Pertanto, occorre comunicarlo all’ordine e prenotare le analisi in data più lontana possibile.
In caso di indicazione di effettuare il vaccino in ambiente protetto occorre anche in questo caso prenotare il vaccino presso un ospedale e ripetere le richieste già fatte in sede di primo accesso in sede ospedaliera (v. punti 8 e 9).
La lettera da inviare all’ordine per informare dell’esito dell’accesso nel caso esaminato è allegata qui.

    8. Questa strategia eviterà la mia sospensione?

Probabilmente no. Il governo sta facendo pressioni su tutte le amministrazioni pubbliche, anche militari, perché applichino la nuova normativa senza curarsi delle molte argomentazioni che la rendono inapplicabile e illegale. Le lettere e le procedure descritte servono, però, a metterci in una posizione migliore nelle cause che saranno promosse.

    9. Cosa accade se non mi vaccino nei venti giorni dalla comunicazione del responsabile della struttura dove lavoro?

Il responsabile dovrà inviare una nuova comunicazione con l’accertamento della mancata vaccinazione e la sospensione dal servizio. Con questa responsabile della struttura dovrà anche dichiarare l’impossibilità di adibire il/la militare sospeso/a a mansioni diverse che non comportino rischio di diffusione del virus SARS-CoV-2.

    10. Quanto dura la sospensione?

La sospensione dura fino al 15 giugno 2022.

   11. Posso chiedere un assegno alimentare durante la sospensione?

L’art. 82 del TU sul pubblico impiego (3/1957) prevede la corresponsione di un assegno alimentare pari al 50% dello stipendio durante la sospensione disciplinare oltre agli assegni per carichi di famiglia. Il caso previsto dal decreto-legge 172/2021 è un po’ diverso perché non si tratta di una sospensione disciplinare, ma il nostro consiglio è di chiedere comunque la corresponsione dell’assegno alimentare. Il modello di lettera per chiederlo è allegato qui.